Inaugurato il frantoio ipogeo dei via Crocifisso
Taglio del nastro, sabato 6 aprile, del frantoio ipogeo di via Crocifisso a Cavallino, restaurato grazie a fondi regionali PSR Puglia. La cerimonia, molto partecipata e che ha visto anche la presenza di studiosi e visitatori da fuori città, si è aperta con i saluti del Sindaco della Città di Cavallino Avv. Bruno Ciccarese Gorgoni, cui sono seguiti gli interventi dell’Assessore Regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci, del Presidente GAL Valle della Cupa Dottor Salvatore Sanghez, della Presidente del Consiglio Comunale e Delegata GAL Rag. Isabella Rizzo e del Dottor Corrano Notario, direttore del Museo Diffuso di Cavallino. A benedire l’ipogeo è stato il parroco di Cavallino, Don Alberto Taurino. «È un altro evento importante quello che oggi vive la Comunità di Cavallino – ha sottolineato il Sindaco -, un momento in cui un segmento della nostra storia, uno dei simboli dell’operosità delle nostre genti torna a splendere in tutta la sua antica suggestione: dopo un lungo e accurato intervento di restauro reso possibile grazie ai fondi regionali PSR Puglia, oggi consegniamo alla fruizione di visitatori e di studiosi il frantoio ipogeo. Con il suo recupero - ha proseguito il primo cittadino - prosegue l’opera di recupero da parte dell’Amministrazione Comunale dei “gioielli” che compongono il patrimonio artistico e culturale di Cavallino tra i quali il frantoio si ascrive a pieno titolo quale simbolo e retaggio della millenaria storia della nostra Città e che le hanno concesso il meritato titolo di Città d’Arte e di Cultura. Insieme a Porta San Giorgio, alla Chiesa del Convento, alla cripta sottostante recuperata nello splendore dei suoi affreschi nel 2017, alla Galleria Celeste del Palazzo Ducale dei Castromediano, attualmente interessata da lavori di restauro del pavimento in coccio pesto e, a breve, dal recupero delle statue, allegoria delle Virtù, il frantoio ipogeo è testimonianza di vita e di storia e si schiude alla conoscenza, soprattutto delle nuove generazioni con la consapevolezza che il patrimonio storico e culturale rappresenta una fonte insostituibile di creatività e di ispirazione, e determina ciò che è oggi un popolo, ne segna l’identità e si pone come messaggio di quei valori che guideranno le nostre vite in un mondo in costante mutamento».