Chiesa ed ex Convento dei Padri Domenicani
Il complesso monastico dei Domenicani fu costruito nel decennio compreso fra il 1626 e il 1635 per volere di Beatrice Acquaviva d’Aragona, moglie del marchese Francesco Castromediano.
Fonte: oltrelecce.it
Chiesa Maria SS. Assunta
La Chiesa Madre, dedicata a Maria SS. Assunta, venne edificata a partire dal 1630. Sorge sui resti di una costruzione precedente, molto più piccola di quella attuale, e i lavori si protrassero sino al 1703.
L’esterno è caratterizzato da un sobrio prospetto barocco, impreziosito da un ricco portale d’ingresso adorno lateralmente da due nicchie che racchiudono alcune statue. Attiguo alla chiesa è l’alto campanile, costruito nel 1787 per volere del marchese Gaetano Castromediano, su cui è impiantato, dal 1893, l’orologio civico.
L’interno, a navata unica con transetto, è a croce latina e presenta una copertura a crociera. Lungo la navata sono presenti alcuni altari dedicati a Sant’Antonio da Padova, datato 1601 e proveniente dalla vecchia struttura, alla Madonna del Rosario e San Michele Arcangelo (1687), a Sant’Anna (1703), alla Vergine della Pietà (1686) e alla Madonna del Monte, quest’ultimo risalente al 1686 ma con rifacimenti del 1921. Inoltre sono presenti due edicole; quella del lato destro è dedicata a San Giovanni l’Elemosiniere (1703), protettore dei Castromediano; quella di sinistra ospita un moderno Battistero.
Il braccio destro del transetto ospita la cappella funeraria dei Castromediano dedicata in origine a San Benedetto, oggi però del Sacro Cuore di Gesù. In essa è presente il monumento sepolcrale dei feudatari di Cavallino, eretto nel 1637. Nel braccio sinistro del transetto vi è la cappella del Rosario.
Nel 1972, in seguito ai stravolgimenti liturgici dettati dal Concilio Vaticano II, l’area presbiteriale subì un radicale cambiamento. Furono distrutti il coro, l’altare barocco in marmo e al posto dell’antica statua della Madonna Assunta, attualmente in una nicchia all’esterno della chiesa, fu posizionato un grande Crocifisso in legno di noce.
Fonte: oltrelecce.it
La Cappella della Madonna del Monte
Parlando della Cappella della Madonna del Monte è bene rammentare la tradizione paesana, cara e ancora viva tra il popolo dei devoti cavallinesi. Tanti secoli addietro un bifolco sorvegliava al pascolo i buoi del Signor barone, in contrada Capistri nel fondo 'Rutta', così chiamato perché in quel campo a piano ondulato c'era una 'grotta'.Uno dei buoi smise di ruminare e con gli zoccoli anteriori si mise a raschiare il terreno all'imbocco della grotta e continuò a frugare cercando… qualcosa.
Il guardiano strattonava l'animale per distoglierlo da quell'impegno insolito per un bovino e per spingerlo alla pastura. Invano. Allora l'uomo guardò nella buca, notò un… qualcosa, intervenne e trasse da sotterra una lastra lapidea quadrata su cui erano dipinti il volto dolce di una Madonna e il viso ridente di un Bimbo.
La notizia del ritrovamento portentoso giunse a Cavallino e presto si mossero i Sacerdoti, il Barone e la Baronessa, e tutti i residenti e si recarono alla 'Rutta' e venerarono la santa immagine.Per conservare devotamente la sacra icona, gli abitanti del casale decisero di erigere una edicola sul posto stesso del ritrovamento, nel fondo; ma i muretti di giorno venivano alzati e di notte ruinavano, finché una innocente verginella, ispirata da Maria Vergine, con voce estatica rivelò che la Madonna voleva, sì, la cappella, però non celata nel fondo, ma eretta sul dosso della campagna, bene in vista sul 'monte'.
La vergine Maria fu esaudita e i pii cavallinesi edificarono prossima alla viottola che da Cavallino portava a Lecce una chiesetta che intitolarono alla Madonna del Monte.
Fonte: antoniogarrisiopere.it