Sabato 16 dicembre 2023 alle ore 16.30, nella Galleria del Palazzo Ducale dei Castromediano a Cavallino, una delegazione del Comune di Castelmezzano (Pz) con cui Cavallino è gemellata dallo scorso 11 giugno nel nome dei Castromediano, incontrerà quella cavallinese nel corso di un Convegno sul tema “Sigismondo Castromediano, il patriota, l’archeologo e l’uomo di cultura”. Ad aprire l’incontro saranno i saluti del Sindaco della Città di Cavallino Avv. Bruno Ciccarese Gorgoni e del Sindaco di Castelmezzano Dott. Nicola Valluzzi. A seguire gli interventi dei relatori: il Dott. Luigi De Luca, Direttore del Museo Provinciale “Sigismondo Castromediano” di Lecce, il Prof. Alessandro Laporta, già Direttore della Biblioteca provinciale “Bernardini” di Lecce, il Dott. Corrado Notario, Direttore del Museo Diffuso di Cavallino, il Prof. Maurizio Nocera, scrittore e storico e il Prof. Francesco Sammati, scrittore e ricercatore di Storia. Modera l’Avv. Mario Petracca, studioso e Consigliere comunale. Nel corso del Convegno sarà presentata la nuova edizione del volume I Lymburg-Castromediano nel gioco della storia (Edizioni Grifo) di Maurizio Nocera e Francesco Sammati e dei manoscritti inediti di Sigismondo Castromediano ceduti in comodato d’uso dal Prof. Nocera al Comune di Cavallino.
Dallo scorso 11 giugno Cavallino e Castelmezzano sono unite dal «Patto di gemellaggio». Entrambi i comuni si sono sviluppati nel corso del medioevo sotto la dinastia dei Castromediano, iniziando da Kiliano di Lymburg e sino a Sigismondo (Cavallino 1811 - 1895), patriota, letterato, archeologo deputato del Regno d’Italia, ultimo dei Castromediano. Kiliano di Lymburg, capitano di ventura, nel XII secolo per meriti combattentistici ottenne da Guglielmo il Malo in benefizio per lui e per i successori i tre feudi di Pietrapertosa, di Castrobelloso e di Castrum Medianum, oggi Castelmezzano. Successivamente cognomizzò il nome il Castrum Medianum – Castromediano. Scrive lo storiografo Antonio Garrisi: «Il feudo di Cavallino, posseduto dalla famiglia de' Noha, attraverso varie successioni e conseguenti riconferme da parte dei Conti di Lecce, da Guglielmo I il vecchio (titolare della baronia dal 1308 al 1322) passò al figlio Goffredo I il vecchio (barone dal 1322 al 1364), quindi a Guglielmo II il giovane (barone dal 1364 al 1397); questi, prima di morire, lasciò le terre del casale di Cavallino al primogenito Goffredo II il giovane, sposato con Maria de' Giudice, e, poiché il secondogenito Rahone gli era premorto, assegnò la contrada di Tafagnano alla nipote baronessina Mita de' Noha. Morto nel 1427 don Goffredo II de Noha, il quale nella numerazione (compresi i baroni Maresgallo) era stato l'8° barone del feudo, il casale di Cavallino con il territorio pertinente pervenne in eredità diretta all'unica figlia Aloisia (Luigia o Luisa); e giacché la baronessina Aloisia de' Noha era sposata al leccese baroncino Aloisio (Luigi) de' Castromediano, la baronia di Caballino per diritto maritale cadde in possesso di un Castromediano, dal quale ebbe inizio la discendenza di un terzo ramo genealogico, appunto quello cavallinese, dell'antica stirpe de' Castromediano de' Lymburg». I comuni di Cavallino e di Castelmezzano sono oggi uniti dall’«impegno a sancire vincoli permanenti di amicizia, a stabilire legami di cooperazione e solidarietà, ad incentivare scambi formativi e culturali, ricercando forme di interazione, di promozione sociale e di sviluppo».